Sarà davvero il 2024 l’anno dell’autonomia differenziata? Dopo tanti tentativi sfumati e sabotaggi, il governo riuscirà a dare all’Italia un accenno di federalismo, iniziando a valorizzare e responsabilizzare le istituzioni territoriali?
Nel raduno della Lega a Pontida, un discorso semplice eppure incisivo sul tema lo ha fatto Attilio Fontana, governatore di Lombardia: «L’autonomia – ha detto – è qualcosa che ci consentirà di migliorare e rendere più efficiente il Paese. La Lombardia è ancora la locomotiva d’Italia, ma sono convinto che possa correre ancora di più e che, di conseguenza, tutto il Paese migliorerà. Chi non vuole l’autonomia ha paura di avere responsabilità maggiori o non è in grado di amministrare i propri territori».
Lo stesso Fontana ha anche ricordato che «una persona che si era battuta in maniera fortissima per questi obiettivi è stato Roberto Maroni, che ci manca tanto per la sua passione e per le idee che, insieme a Umberto Bossi, ha portato avanti per trent’anni». Lo scorso 19 settembre, sui social, il governatore lombardo ha voluto celebrare il compleanno del Senatur rivolgendogli questa frase: «Caro Umberto, la riforma dell’Autonomia non è lontana, sarà sicuramente il regalo più grande».
Il presidente regionale lombardo, tornando invece al discorso di Pontida, ha anche parlato di Europa: «Le scelte non devono essere più prese da lobby e da chi tutela alcuni Paesi e non altri», auspicando che si riescano ad «invertire le follie demagogiche che stanno portando avanti».