Come ogni anno, in ottobre, l’Accademia Reale svedese ha assegnato il premio Nobel alle menti «che più hanno portato benefici all’umanità». Tra i nomi selezionati c’è quello di Claudia Goldin, docente alla Harvard University. La ricercatrice statunitense è la terza donna a ricevere il premio per l’Economia, dopo la connazionale Elinor Ostrom nel 2009 e la francese Eshter Duflo nel 2019.
Goldin è stata anche la prima donna a ottenere una cattedra nel dipartimento di Economia di Harvard nel 1990, ed è co-direttrice del Gender in economy study group dell’Nber, organizzazione no-profit americana che si occupa di economia, oltre a essere stata direttrice del programma Development of the american economy dal 1989 al 2017.
Il premio le è stato conferito per aver contribuito a migliorare la nostra comprensione della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Da anni, infatti, si dedica all’analisi di come istruzione, famiglia e altri fattori siano alla base del gender pay gap tra uomini e donne.
Nel mondo, circa il 50% delle donne fa parte del mercato del lavoro contro l’80% degli uomini; le lavoratrici guadagnando inoltre il 13% in meno rispetto ai colleghi e incontrano più difficoltà nel ricoprire ruoli di vertice all’interno delle aziende. Un gap presente anche nei Paesi più ricchi e sviluppati.
Questo scenario deve essere approfondito per trovare le possibili soluzioni. Ed è in questa direzione che Goldin si è sempre impegnata.