Il federalismo serve, assieme a un miglioramento generale delle competenze, imboccando un percorso che si lega a filo doppio al concetto di libertà. È questa la profonda convinzione di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, espressa in videocollegamento con il Festival delle Regioni svoltosi a Torino.
Le sue parole hanno evidenziato come l’Italia affronti storicamente un problema di grande differenza fra i suoi territori. «Nessun altro Paese europeo – ha illustrato l’esponente di governo – presenta una differenziazione sociale, istituzionale ed economica altrettanto pronunciata quanto da noi». Quindi, «nel nostro contesto, più che altrove, è difficile e al tempo stesso importante coniugare il decentramento decisionale con un’equa ed efficiente allocazione delle risorse».
Un messaggio, questo, che il ministro ha pronunciato sulla scia di quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni, pronta a spiegare che «si andrà avanti con determinazione sulla strada dell’autonomia differenziata, proprio per arrivare ad avere un’Italia più forte e coesa».
Ecco allora che Giorgetti, nel suo intervento, ha voluto mettere in evidenza come «la complessità delle sfide che ci troviamo ad affrontare oggi richiede, nel rispetto degli equilibri generali di finanza pubblica e delle regole europee, il superamento di un approccio top-down, per individuare soluzioni adeguate al contesto socio-economico di riferimento e ai bisogni specifici dei territori, all’interno di una cornice comune, a iniziare dai principi costituzionali».
In questo senso «bisogna superare ogni rappresentazione dell’assetto federale dello Stato come apparato burocratico deputato alla gestione di una unione dei trasferimenti tra i territori. Serve lavorare per far cogliere il legame profondo tra assetto federale e valorizzazione delle energie degli attori economici e dei territori. Questo nesso, tra federalismo e libertà, è il cardine per lo sviluppo del Paese attorno ai principi di sussidiarietà, emulazione e leale collaborazione».