La Germania aiuta i suoi pendolari e riduce le emissioni. E l’Italia?

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Da maggio, in Germania, i cittadini possono acquistare al prezzo di 49 euro un abbonamento mensile valido in tutto lo Stato. Il Deutschland-ticket vuole essere un servizio agevole, ottimo anche per ridurre il numero di persone che salgono sui mezzi senza titolo di viaggio. I tedeschi hanno ora a disposizione bus, tram, metropolitane e treni a un’unica tariffa, più conveniente rispetto a quelle presenti fino ad ora nel loro Paese. Sono esclusi dall’abbonamento solo gli Intercity e i treni Alta Velocità.

Anche nel 2022 c’era stato un tentativo simile per aiutare i pendolari e i mezzi pubblici: l’abbonamento a 9 euro, capace di registrare un boom di vendite. In base a quanto riporta l’associazione delle aziende dei trasporti della Germania, questa misura ha evitato 1,8 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Ad oggi, i prezzi di un abbonamento in Italia si aggirano sui 78 euro al mese a Como, Lecco, Lodi, Sondrio e Varese, e 83 euro a Cremona, Mantova e Pavia, senza nemmeno la possibilità di spostarsi da un Comune all’altro. Oltretutto, molte aziende dei trasporti considerano la mensilità non a partire dal giorno dell’acquisto, ma dal primo giorno del mese.

Altri paesi che si sono mossi per agevolare l’utilizzo dei mezzi pubblici sono Malta, Spagna e Lussemburgo.

In Italia, un esempio da seguire potrebbe essere Livigno; chi passa dalla Valtellina può prendere tutti i mezzi che vuole senza spendere un euro. Genova legge e prende nota: entro la fine del 2023, con una nuova sperimentazione saranno gratuite la metropolitana e le funicolari.

Ma sono misure ancora troppo deboli per incentivare l’uso dei mezzi e la riduzione delle emissioni.

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