La Germania spende il doppio dell’Italia per la sanità: possiamo sopravvivere così?

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In Germania si investe più del doppio dell’Italia nella sanità. Il Belpaese – dati OCSE alla mano – è sotto la media europea per i fondi destinati alla salute pubblica. A evidenziare il divario c’è un’analisi di Gimbe, una fondazione indipendente.

Secondo il rapporto, l’investimento italiano nella sanità è sotto la media dei paesi Ocse e dei paesi europei. In Europa, infatti, l’Italia precede solo le nazioni dell’Est, oltre a Spagna, Portogallo e Grecia, ed è ultima tra gli Stati membri del G7, collocandosi al sedicesimo posto per spesa pro-capite fra i componenti dell’Ocse.

«Lo scarto – recita una nota dell’Ansa – è di 873 dollari rispetto ai Paesi europei. In Europa sono ben 15 gli Stati che investono più di noi in sanità, con un gap che va dai +583 della Repubblica Ceca (3.838) ai +3.675 della Germania (6.930)». Rispetto alla media ci sarebbe una differenza negativa di 47,6 miliardi.

Il crollo sembra essere cosa recente: fino al 2010, i numeri del nostro Paese erano nella media europea. C’è stato dunque un calo degli stanziamenti intervenuto con il governo Monti e la tanto sbandierata “austerity”. Doveva portare rigore e sviluppo, ha portato maggiore povertà e disservizi.

Anche il divario Nord-Sud aumenta invece di diminuire, l’accessibilità ai servizi è sempre più limitata in alcune regioni e va aumentando il fenomeno della migrazione sanitaria, ossia la scelta dei cittadini di andare a curarsi da un’altra parte.

Negli ultimi vent’anni i lombardi hanno dato vita a un sistema sanitario tra i migliori in Europa, creando dal nulla realtà come il San Raffaele; di fronte a continui tagli di bilancio si potrà sopravvivere a lungo?

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