Luca Spada (Eolo): «Lo spirito d’impresa affoga nella palude dell’apparato statale»

«C’è una distanza enorme fra ciò che serve all’impresa e ciò che realizza la politica». E questo gap «è ormai incancrenito dentro un sistema che non si scardina, per cui moltissimi di coloro che investono e innovano sono disillusi sul fatto che le cose possano cambiare. Io ci spero ancora, anche se non è facile». Parole di Luca Spada, fondatore e presidente di Eolo, nome di spicco del panorama imprenditoriale nel settore delle telecomunicazioni, che ha voluto dire la propria nell’evento pubblico organizzato dai Repubblicani a Solbiate Olona.

Spada, nel suo intervento, ha chiarito come «nel corso degli anni, sviluppando progetti e ravvisando mancanze a livello strutturale e normativo, ho potuto incontrare molti politici disposti ad ascoltare con interesse le nostre istanze e necessità. Tuttavia, quando si è poi trattato di mettere a terra qualche iniziativa concreta, non sono riusciti a fare nulla. La sensazione è che si siano puntualmente scontrati con un apparato burocratico che non lascia spazio alle novità. Lo si capisce già solo dal modello organizzativo instaurato in quegli uffici, dove si avanza di carriera per anzianità e non per merito».

In questo senso, Luca Spada ha sposato la tesi illustrata da Marco Reguzzoni sulla necessità di formare amministratori pubblici maggiormente consapevoli a livello tecnico, capaci di difendere le loro scelte al cospetto di dirigenti e funzionari: «Chi, come me, ha interloquito a certi livelli, si è reso conto che nella palude romana vige un equilibrio che non è il nostro, cioè di quello che potrei definire il rito ambrosiano. Lo spirito d’impresa in quel contesto affoga. Non ci resta che lavorare per rinnovare l’apparato statale e io a Reguzzoni darò una mano. Ciò perché ho la certezza che si tratti di una delle chiavi di volta per migliorare il nostro bellissimo Paese».

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