Migranti minorenni: l’Unione Europea non muove un passo, l’Italia mette i soldi per non lasciare soli i suoi Comuni

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Un’immagine di soccorsi da parte della Marina Militare italiana

Segue dal nostro articolo “L’invasione dei migranti diciassettenni manda in crisi i Comuni, ma l’Unione Europea chiude gli occhi”

Sempre più minorenni stranieri non accompagnati stanno arrivando in Italia. Su Mega ne abbiamo parlato l’altro giorno, descrivendo un fenomeno complesso in cui si mescolano l’incapacità del governo dell’Unione Europea di gestire la situazione, l’alta probabilità che non tutti coloro che si dichiarano diciassettenni lo siano davvero (basti considerare l’anomalo picco dei presunti ragazzi della classe 2006 giunti nell’ultima estate tutti quanti dall’Egitto), ma anche la diffusa tendenza a scaricare il peso di questi arrivi sui Comuni.

Nelle scorse ore il governo italiano – lasciato solo nel giocare questa partita – ha preso atto della situazione e ha agito nella consapevolezza di dover procedere autonomamente per tamponare l’emergenza, definendo anzi come nei prossimi due anni gli under 18 in arrivo sulle nostre coste senza genitori saranno sempre di più.

Per questo motivo la bozza della legge di Bilancio prevede che la quota spettante alle amministrazioni locali per seguire i percorsi di accoglienza dei profughi (e per i minorenni l’inserimento nei centri specializzati è oltretutto un obbligo di legge) salga l’anno prossimo di 200 milioni di euro, che diventeranno nel 2025 ben 300 milioni. Si tratta di soldi che dovrebbero servire a rispondere al grido di dolore rivolto da moltissimi sindaci.

Insomma, ancora una volta l’Italia dovrà fare di necessità virtù, rispondendo giustamente a una domanda di sostegno umanitario ma trovandosi ingiustamente senza collaborazione né mosse incisive da parte del governo europeo. Dopo i proclami e le rassicurazioni, come sempre è il nulla a prendere spazio. Potenziare il capitolo di spesa come è stato fatto, rappresenta però un’azione indispensabile se si considera che in questo momento sono i municipi a farsi carico dei passaggi più delicati e costosi nella presa in carico dei migranti minorenni.

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