«Non possiamo imporre il volo diretto Malpensa-Roma». Ma il ministero promette: «Creeremo le condizioni perché avvenga»

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L’aeroporto di Malpensa potrà ritrovare il suo collegamento diretto con Fiumicino? Per il governo la risposta è «forse», perché ciò non potrà avvenire per imposizione, bensì per il rilancio strategico che lo scalo varesino recepirà nel nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti.

A spiegare la situazione è stato Tullio Ferrante, sottosegretario ai Trasporti, che ha risposto in commissione a un’interrogazione di cui è stato relatore Novo Umberto Maerna, parlamentare di Magenta per Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, pochi giorni fa, ha infatti ripreso i contenuti dell’interrogazione che era stata avanzata dal suo collega di partito Andrea Pellicini, il quale – anche in un’intervista a Mega – si era detto «convinto che non sia accettabile che un territorio strategico come quello attorno a Malpensa riceva solo i problemi dovuti alla convivenza con un hub internazionale, senza avere in cambio servizi».

Se dunque per Pellicini «è indispensabile fare pressing per riottenere un collegamento che prima del Covid c’era e funzionava, senza dover ricorrere al treno o allo scalo di Linate per raggiungere la Capitale», la risposta ufficiale del sottosegretario ha chiarito i termini della questione, peraltro viziata dalle norme continentali: «Il Regolamento europeo n. 1008/2008 – ha infatti spiegato Ferrante – stabilisce che, nell’ambito del processo di liberalizzazione del trasporto aereo, i vettori titolari di licenza di trasporto rilasciata da uno Stato membro dell’Unione Europea hanno la possibilità di scegliere le rotte sulle quali operare e di fissare le tariffe sia per il trasporto passeggeri che merci. Pertanto, le scelte attengono alla specifica pianificazione dei vettori e vengono fatte, di stagione in stagione, esclusivamente sulla base delle valutazioni di mercato».

Però, se è vero che nessuno può obbligare le compagnie a rimettere in pista il collegamento Malpensa-Fiumicini, il ministero confida in un’altra strada per ottenere quel volo, sempre illustrata dal sottosegretario: «Siamo al lavoro per la redazione del nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti che ha, tra l’altro, lo scopo di potenziare la competitività del sistema economico nazionale, di soddisfare la domanda di mobilità di persone e merci, di aumentare l’accessibilità alle reti, con particolare attenzione proprio alla valorizzazione del sistema aeroportuale nazionale, per consolidare la proiezione internazionale e intercontinentale del nostro Paese. In tal senso, Malpensa assumerà un ruolo assolutamente centrale a livello di “sistema Paese”. In virtù di tale ruolo e dell’importanza che lo scalo rivestirà, potranno maturare nuove opportunità e sinergie che renderanno possibile un nuovo scenario di riferimento grazie al quale le compagnie aeree saranno spinte a compiere scelte strategiche nel senso auspicato da Maerna e Pellicini».

Insomma, la partita è complessa e, per ora, niente volo diretto. Tant’è che in commissione Maerna ha espresso la propria «insoddisfazione per gli impegni assunti». Ha poi ricordato che «ITA ha istituito voli anche da Verona e altre città e sottolineo che, a maggior ragione, essi dovrebbero essere ripristinati da Malpensa. Ad esempio, ITA non potrebbe rendere a questo scopo disponibili gli slot di Malpensa ad oggi inutilizzati?».

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