Non solo stipendi bassi. In Italia crolla anche il potere d’acquisto: -85% rispetto agli americani e -40% dei tedeschi

Foto Boran/Pexels

In Italia si guadagna mediamente meno che nel resto dell’Unione Europea. Non è una novità e le ultime cifre lo confermano: lo stipendio nazionale è di circa 3.700 euro inferiore rispetto al parametro complessivamente registrato negli altri Stati membri. A confermarlo è il recente report Istat, aggiornato a luglio 2023, che spiega come nel Belpaese la forbice in cui si concentrano la maggior parte dei redditi lordi va dai 27mila ai 31mila euro.

Ovviamente si tratta di numeri che sintetizzano un contesto differenziato, non solo a livello territoriale ma anche per professioni, perché si spazia fra i 7.955 euro medi dei dirigenti e i 1.963 euro degli operai, che tradotti al netto fanno poco più di 1.500 euro in busta paga. In mezzo ci sono poi tantissimi impiegati, che viaggiano sui 2.475 euro al mese (cioè, 1.818 netti). Le ultime due categorie, oltretutto, rappresentano il 94,2% della forza lavoro italiana.

Gli analisti di Finanzadigitale.com hanno preso in esame anche i numeri forniti dall’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per calcolare il cosiddetto “potere di acquisto”, misurandolo in dollari e comparandolo con altre 34 nazioni mondiali per stilare un elenco dei cittadini con maggiori possibilità di spesa.

Emerge così come l’Italia – con 40.767 dollari – stazioni al 23° posto di una classifica dominata da Stati Uniti (74.737), Lussemburgo (73.656), Islanda (72.047) e Svizzera (58.957). La Germania è all’11° posto (56.040, con gap del 40% sull’Italia) e la Francia al 17° (49.312), mentre sopravanziamo di due posizioni la Spagna (25° posto con 39.202 dollari). In coda alla graduatoria dei Paesi presi in esame dall’analisi si trovano Portogallo, Ungheria, Grecia, Slovacchia e Messico.

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