Pienone oltre le attese al primo incontro dei Repubblicani: «Riaccendiamo la speranza»

Il senso dell’impegno lo ha messo in chiaro già in apertura di serata il presidente Marco Reguzzoni: «Dobbiamo ridare speranza a chi fa impresa, a chi vive di lavoro e non di rendita, a chi ogni giorno si confronta con il mondo reale». Netta anche la descrizione del sistema da cambiare: «Non possiamo più lasciare che comandino solo gli alti funzionari e i grandi poteri finanziari, così distanti dagli interessi della gente». E in questa battaglia, ha spiegato ancora Reguzzoni, «il nostro fine non è ottenere posti, bensì riforme».

Missione centrata per la prima assemblea pubblica organizzata dall’Associazione politica “I Repubblicani” nella serata di giovedì 12 ottobre 2023, all’Hotel DoubleTree by Hilton di Solbiate Olona. Un evento dal titolo “Inno alla gioia”, per il quale la risposta è stata eclatante: ben 150 le persone presenti, con l’ampia sala conferenze sold out con largo anticipo, grazie a un’imponente nonché qualificata presenza di esponenti politici (in rappresentanza di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, ma anche del centro e pure del Pd), di imprenditori, di professionisti e di semplici cittadini incuriositi dall’iniziativa.

Una platea folta, dunque, che ha deciso di trascorre un’intensa ora e mezza a conoscere un progetto che, come ha sottolineato il presidente Reguzzoni, «non prevede tessere perché non siamo un partito, ma solo adesioni per portare avanti idee e proposte in grado di cambiare quello che non funziona. Abbiamo bisogno di tutti, qui non c’è il rischio di essere espulsi, magari perché si è più bravi degli altri».

Reguzzoni ha voluto rimettere al centro il tema del lavoro, del libero mercato fondato su una vera concorrenza, della tutela delle eccellenze nostrane rispetto a chi invade i mercati con pratiche sleali, ma anche dell’importanza di avere «un’Europa più forte e credibile, perché espressione della volontà popolare».

Quella dei Repubblicani è una ripartenza che avviene a otto anni di distanza dalla fondazione dell’associazione, che nel 2015 ricevette la propria spinta da personaggi come Silvio Berlusconi e Antonio Martino, che sono stati ricordati nel video introduttivo. «Io, come altri – ha aggiunto Marco Reguzzoni – mi sono allontanato dalla politica quando mi sono accorto che il sogno che avevamo coltivato di cambiare questo Paese si scontrava con una tenace difesa del sistema familistico dominante che, per un decennio, ha protetto se stesso e i propri interessi con una serie di governi privi di legittimazione popolare. Ma adesso non vogliamo più restare a guardare. Serve ritrovare lo spirito di un tempo, simile a quello degli anni Cinquanta, quando la spinta di alcuni grandi movimenti popolari di massa contribuì a lanciare l’Italia verso il boom economico. Noi vogliamo camminare su quel solco, mettendo al centro i Comuni, come suggeriva Gianfranco Miglio. Serve riappropriarsi della politica per fare valere il lavoro e fare valere l’Europa, dandole una governance ben diversa e più autorevole di quella che ha burocraticamente e fallimentarmente gestito sinora l’Unione Europea».

Oltre a Reguzzoni, introdotto nel suo intervento da Anna Maria Martelossi, al microfono si sono alternati molti ospiti illustri. A cominciare da Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese, che ha salutato l’impegno dei Repubblicani come quello di «una realtà importante che noi abbiamo il dovere di ascoltare per recepire le esigenze del territorio». Nicola Mucci, forzista e già sindaco di Gallarate, ha espresso condivisione per i valori fondanti dell’associazione, «che guardano a chi produce, a chi investe e a chi lavora. Ora servono il coraggio e gli uomini per fare quello che è necessario». Gigi Farioli, già primo cittadino di Busto Arsizio e capogruppo in Regione Lombardia, ha ribadito la propria vicinanza a un’iniziativa che «ci invita a pensare in grande».

Fra gli interventi più significativi, quelli di alcuni imprenditori di spicco del territorio. Luca Spada (Eolo) ha evidenziato «la necessità di rinnovare l’apparato statale per colmare la distanza fra impresa e politica». Fabio Lunghi, già presidente della Camera di commercio, ha espresso la sua voglia di «non stare più a guardare, chiuso nello sconforto, ma agire con responsabilità per tutelare noi che investiamo e i nostri dipendenti». Roberto Belloli, da sempre attivo nel tessile e che proprio con Reguzzoni lavorò al varo della legge per la tutela del Made in Italy, ha espresso la propria «speranza di poter cambiare le cose, unito però alla disillusione per aver visto tutti gli sforzi fatti sinora cadere nel nulla, specie contro il muro di gomma dell’Europa». Da operatore del ramo turistico ha parlato anche Giacomo Chiappori, giunto da Diano Marina (di cui è stato a lungo sindaco) ed ex parlamentare leghista: «Ho fatto 250 chilometri per essere qui – ha detto – speranzoso che i Repubblicani possano diventare un fiume che prenderà forza per realizzare gli obiettivi che tanti anni fa ci hanno spinto a impegnarci in politica». In sala a Solbiate Olona anche altri ex parlamentari, come Marco Desiderati (di Lesmo) e il leghista bustocco, già ministro alle riforme nonché europarlamentare Francesco Enrico Speroni.

Fra incoraggiamenti e applausi, l’assemblea è trascorsa all’insegna delle idee e della voglia di rilanciare la buona politica, «puntando sulla formazione degli amministratori e non sulla conquista delle poltrone – ha ribadito Reguzzoni – perché, se si alza la qualità degli eletti, ne beneficiamo davvero tutti, evitando che l’inesperienza permetta a molti dirigenti e funzionari di fare il bello e cattivo tempo. E questo che ci interessa. In questo senso, vedere in sala così tante persone che hanno voglia di dibattere e che non riducono la politica a Twitter e Tik Tok, è un motivo di grandissimo conforto, che ci sprona ad andare avanti».

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