Che fine ha fatto Angela Merkel? Poche interviste, l’opera lirica e un’autobiografia in arrivo

L’8 dicembre 2021, Angela Merkel disse basta con la politica attiva. Dopo 16 anni di cancellierato, quella che Forbes aveva giudicato a più riprese come la donna più influente del mondo decise di farsi da parte. In Germania, come in Europa.

Da quel momento, le notizie sul suo conto si sono diradate, così come le dichiarazioni, centellinate e mai dirompenti. Per questo il contatto avuto con I Repubblicani, che le chiedono di tornare in gioco per candidarsi a guidare la Commissione Europea, apre una finestra inedita sulle intenzioni di un personaggio che ha scelto la riservatezza totale dopo un lungo periodo di enorme esposizione e popolarità.

Quello che si sa è che Merkel sta scrivendo in questi mesi un’autobiografia. Uscirà in libreria nel 2024, forse in autunno. Come da suo stile, ha rifiutato di avere un ghostwriter che la affianchi nella stesura, preferendo raccontarsi da sola. L’unica autorizzata a farle da spalla è Beatrice Baumann, la storica segretaria. È però filtrato sulla stampa il probabile titolo del volume concordato con la casa editrice: “La cancelliera”.

Per il resto la signora Merkel ha concesso davvero poco ai mass media: l’annuncio di dedicarsi alla vita accademica, la grande passione per l’opera (motivo delle poche uscite pubbliche degli ultimi mesi) e nessuna parola sulla politica, se non qualche sporadica dichiarazione su Putin e sulla crisi energetica, giusto quanto serviva per difendersi dalle accuse ricevute.

In una delle rare interviste concesse mesi dopo il ritiro, aveva riassunto così il suo stato d’animo: «Ho smesso di fare la cancelliera e questa è una bella sensazione. Mi sono prefissata di fare altre cose e anche questa è una bella sensazione. Ma resto una politica e alcune volte mi sento angustiata dalla situazione». Insomma, la voglia di tornare in gioco sembrava far capolino da quella frase.

Ma di mezzo ecco spuntare le indecifrabili fundamental reasons con cui ha declinato l’invito a tornare in campo rivoltole da Marco Reguzzoni e dai Repubblicani. Almeno per ora.

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