Giorni caldi per la politica in Sudamerica. Il liberista Javier Milei ha vinto con il 56% il ballottaggio contro il candidato progressista Sergio Massa (44,04%), in un’elezione che l’Ansa ha definito «storica e cruciale per il Paese».
Il neoeletto presidente ha subito ricevuto il saluto e l’incoraggiamento di molti politici. Tra i nomi svetta quello di Donald Trump, che si augura di vedere “l’Argentina grande ancora”, facendo eco a un suo vecchio slogan.
Non è mancato l’appoggio di Giorgia Meloni, che ha avuto col nuovo premier un confronto telefonico.
«L’Argentina è una nazione a cui siamo legati da profondi legami storici e culturali e in cui vive la più grande comunità di italiani all’estero» ha detto Meloni. «Roma e Buenos Aires condividono valori comuni che definiscono la nostra azione di politica estera nell’attuale contesto internazionale». Le parole della premier sono state riportate da una nota di Palazzo Chigi.
Sorridente, affiancato dalla sorella/spalla Karina, il nuovo capo di Stato ha annunciato che con lui terminerà il modello di convivenza che impoverisce molti e fa gli interessi di pochi.
Il mandato di Milei inizierà il 10 dicembre, esattamente a quarant’anni dalla fine del Processo di riorganizzazione nazionale. «La situazione è drammatica, non c’è spazio per la gradualità, per le mezze misure» ha affermato il vincitore. Inoltre, ha indicato l’inflazione, la povertà, la miseria e l’insicurezza come le sfide più urgenti.