RoBee, il robot prudente e dal volto umano, ospite di EconomixLab

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Uno sguardo sulle ambizioni, sulle incognite e sulle sfide legate allo sbarco sempre più massiccio dell’intelligenza artificiale nella nostra società. Al museo Maga di Gallarate (Varese), ha avuto luogo un brainstorming tra aziende, studiosi e simpatici robot antropomorfi. Tema del giorno: i dati.

È stata molto intensa la seconda edizione di EconomixLab, iniziativa incentrata sulle informazioni, la loro gestione e comprensione; l’ultima edizione, a Varese, si era occupata di economia e digitalizzazione, e aveva accolto il sostegno di realtà di rilievo come Sea, Leonardo, e Tim.

Il fine di questo nuovo incontro s’intendeva benissimo nelle premesse. Il titolo dell’evento, difatti, era da solo un programma: “Il dato è tratto. Ma ora cosa ne faccio?”

Si è parlato di come migliorare la vita delle persone e delle aziende, un obiettivo che l’evento organizzato dal quotidiano La Prealpina (qui il racconto della giornata) in collaborazione con Pwc ha analizzato in modo approfondito.

La scena se l’è presa RoBee, un robot dagli occhi azzurri che ricorda un po’ quelli stilizzati dei film di fantascienza. «Il volto è la nostra interfaccia» ha detto Paolo Denti, a.d. e cofondatore di Oversonic, azienda di Besana Brianza che parla al futuro. «Lui non ne ha bisogno, potrebbe bastargli lo schermo che ha sul petto. Ma questo è un robot collaborante, quindi chi si rivolge a lui ha bisogno di un punto di riferimento».

Questo esempio di intelligenza artificiale fisicizzata è un passo avanti che può aiutare medici, scienziati e ricercatori. «Ma quali limiti bisogna porre a questa rivoluzione? Come aiutare le macchine a fare le scelte giuste, nell’interesse degli uomini?», ha chiesto Denti, fornendo poi delle risposte. «Noi di Oversonic comunque abbiamo fatto una scelta precisa: abbiamo sviluppato nostre reti neuronali a capacità limitata, nelle sue risposte RoBee è molto prudente. Magari dirà qualche “non so” in più rispetto ad altri modelli, ma trattandosi di una macchina progettata anche per utilizzo in ambito sanitario dobbiamo ridurre il margine di errore».

Tra gli speakers, ha parlato del suo modello anche Michele Grazioli, tra i visionari dell’intelligenza artificiale in Italia: «Il nostro algoritmo non toglie agli imprenditori la facoltà di decidere, ma li aiuta a calcolare le conseguenze delle loro scelte».

Sono intervenuti anche Mauro Napoli (Pwc), che ha parlato dei rischi di Chat GPT, un archivio infinito non verificabile, e Francesca Condorelli, giovane imprenditrice a capo della start up Archygram che si occupa di progettazione di mobili, a dimostrazione delle vaste possibilità dell’AI. A introdurre l’evento davanti a una platea molto qualificata è stato Silvestro Pascarella, direttore della Prealpina.

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