Non si parla quasi più di federalismo. All’ordine del giorno c’è al massimo il progetto di autonomia differenziata. Ma la parola federalismo è diventata rarissima nei dibattiti.
È invece uno dei punti cardine della proposta politica dei Repubblicani. «Un federalismo che metta al centro i Comuni – spiega il presidente Marco Reguzzoni – perché si tratta dell’entità naturale di aggregazione degli uomini. Noi chiediamo che i municipi, ma anche le Province, abbiano più poteri e risorse, essendo gli organismi più vicini ai cittadini e che meglio conoscono le loro esigenze».
Un tema affrontato nella convention di Milano anche da Andrea Mascetti, presidente di Finlombarda e nel direttivo dei Repubblicani. «Siamo di fronte alla crisi definitiva dello Stato nazionale», ha detto. «Il modello centralista è inadeguato per affrontare le sfide drammatiche che sono alle porte. Senza federalismo e, di conseguenza, senza Europa dei popoli non si andrà da nessuna parte. Niente libero mercato, niente libera concorrenza. In Italia non dovremmo discutere se non di quello, perché da lì che può discendere il resto».
Una posizione propria anche di alcuni grandi manager. Come Carlo Lucchina, per anni a capo della Sanità Lombarda, che per risollevare il sistema sanitario invoca proprio il federalismo: «Non si può non tener conto delle peculiarità territoriali. Ogni Regione deve avere il diritto di organizzare la sanità tenendo conto delle strutture presenti e dei professionisti che ci lavorano. È l’unico modo per salvaguardare le eccellenze»
Per Giuseppe Bonomi, da decenni ai vertici di aziende pubbliche e private di alto livello, «il sistema federale è l’unico che possa modernizzare uno Stato. La nostra Costituzione è impregnata di principi federalisti che non hanno trovato una propria declinazione. Lo Stato centrale ha preferito avocare a sé più poteri possibili, facendo danni. Solo invertendo la rotta si può pensare di costruire l’Europa dei Popoli».
I Repubblicani hanno deciso di ripartire proprio da lì. Il primo webinar gratuito della Scuola Quadri, in programma il 17 gennaio (qui per iscriversi) con relatore Marco Reguzzoni, sarà ispirato alle lezioni di politica di Gianfranco Miglio. Ovvero, il professore del federalismo.