Più che il bilancio di un anno, quello che l’Associazione “I Repubblicani” può stendere sul finire del 2023 è il bilancio di cento giorni di energica attività. Era metà settembre, infatti, quando il presidente Marco Reguzzoni rilanciò un progetto politico ambizioso, fondato su alcuni principi chiave: libero mercato senza più i freni della concorrenza sleale, federalismo con al centro i Comuni e costruzione di una vera Europa dei popoli, ben diversa dall’attuale UE. La corsa iniziale è stata intensa, perché non ci si vuole accontentare. La crescita di attenzioni e tesseramenti non si ferma. Quanto fatto – che è tanto ma non è tutto – si può riassumere in dieci traguardi centrati.
- La formazione di un nuovo consiglio direttivo, entusiasta e competente, per rilanciare la sfida elaborata nel 2015 sotto la spinta di Silvio Berlusconi, nel cui mirino c’era l’unificazione politica del centro e della destra moderata all’insegna di alcuni principi cardine irrinunciabili, sul modello statunitense
- La messa in rete di MEGA – acronimo di Make Europe Great Again – vale a dire un sito di informazione e opinioni che rifugge la velocità e la semplificazione dell’universo social per dare invece spazio agli approfondimenti, alla riflessione e alle critiche consapevoli e costruttive
- La programmazione di una scuola di politica che da metà gennaio del 2024 si occuperà di offrire formazione gratuita, libera e di qualità ai futuri amministratori pubblici, contando sull’adesione di alcuni esperti di riconosciuto valore che terranno le lezioni online
- L’elaborazione di una rete di rapporti con i rappresentanti nazionali e territoriali di numerosi partiti politici, per un confronto orientato alla massima collaborazione e fuori dalla logica del consenso, andando alla ricerca di idee da condividere e portare a compimento, non di voti da conquistare
- Il coinvolgimento diretto nell’associazione di figure di rilievo del mondo politico, imprenditoriale e manageriale: tutte personalità sempre più convinte dell’urgenza di avere politici più preparati, territori più responsabili e meno burocrazia centralista a bloccare chi fa impresa
- Tre presentazioni pubbliche – a Solbiate Olona, Milano e Cocquio Trevisago – che hanno coinvolto complessivamente oltre 500 persone, con numeri che ormai raramente si raggiungono in questo genere di iniziative, specie quando non ci sono poltrone in palio ma solo voglia di contribuire al bene comune
- Il varo di una petizione con cui si chiede al parlamento europeo di riformare la propria legge elettorale, con meccanismi che portino alla nomina di un presidente di Commissione Europea scelto dal popolo, di conseguenza più libero e autorevole.
- Un canale di dialogo aperto con Angela Merkel, per chiedere all’ex cancelliera tedesca di tornare a dedicarsi alla politica attiva, nella speranza di ridare autorevolezza all’Europa e di riaffermarne la centralità e il peso dopo i disastri combinati dal governo europeo
- Il lancio di una proposta concreta per procedere all’unificazione di Busto Arsizio e Gallarate, due città che rappresentano un esempio reale di una potenziale e reciproca valorizzazione. Un prototipo di fusione applicabile anche ad altre realtà territoriali omogenee e strategiche
- Il raggiungimento di una copertura mediatica importante, anche su testate giornalistiche nazionali, per far conoscere l’associazione, smontare i pregiudizi di chi vede nel progetto una mera finalità elettorale e stimolare il dibattito su proposte che possano dare risultati utili ai cittadini. Il tutto sempre con uno stile mai urlato ma fortemente determinato
Fin qui i motivi di soddisfazione. Ma il 2024 è alle porte e il meglio – si sa – deve ancora arrivare…