I voli del fast-fashion si moltiplicano: semaforo rosso a Malpensa

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È cosa nota che i colossi del commercio elettronico rendano il traffico aereo ancora più fitto. Un dato che può interessarci anche in prima persona; nei primi due mesi del 2024, infatti, il traffico a Malpensa è stato più intenso del solito. Sarà che l’aumento della domanda non può risparmiare uno degli snodi commerciali più importanti del Paese, sarà che ormai il fast fashion è diffusissimo, fatto sta che i numeri dei colossi cinesi fanno spavento: tutti i giorni, nel mondo, Temu spedisce 4mila tonnellate di merci, Shein 5mila, Alibaba 1000 e TikTok 800.

Se poi ci si mettono anche gli Houthi dello Yemen, che stanno cercando di compromettere il trasporto marino nel golfo di Aden, i voli diventano ancora più indispensabili proprio per evitare certe rotte commerciali.

Ecco il punto: i volumi delle merci destinate all’Europa sono in crescita, con Temu che medita addirittura di servirsi di una sua flotta aerea per far fronte alla domanda crescente. Non sarebbe dunque il caso di spingere ancora di più per l’introduzione dei primi (brevi) voli a motore elettrico, dei quali si è già discusso nell’Unione Europea? Anche perché il traffico aereo semina in orbita tonnellate di Co2, aggravando la crisi climatica. Potrebbe essere una delle tante soluzioni (e potrebbe non bastare), come potrebbe esserlo un utilizzo oculato di queste piattaforme di e-commerce, sempre più alla moda e sponsorizzate sul web ma poco attente alla salvaguardia dell’ambiente.

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