Irene Chimenti, vicepresidente di Studenti per le Libertà Pisa: «I social sono utili, ma la politica si fa nel mondo reale»

Irene Chimenti

Irene Chimenti, abbiamo scoperto che, oltre al ruolo di vice coordinatrice comunale di Forza Italia giovani a Pisa, sei anche vicepresidente – sempre nella tua città – di Studenti per le Libertà. Come è nata la tua passione per la politica?

Il mio avvicinamento alla politica, lo dico subito, è stato poco graduale. L’interesse in qualche modo c’era già, ma è stato grazie alla spinta di mio fratello Matteo che ho capito, nell’ultimo anno, di avere una passione. È stato facile, poi, scendere in campo per dare vita a tante nuove forme di aggregazione e coesione sul territorio. Tutte cose che non sarei stata in grado di fare senza prima aver incontrato persone nuove, mentori e giovani propositivi.

Questo è interessante. Da ragazzi, oggi, non è facile vivere la politica in modo attivo. Direi che siamo più inclini a farci un’idea su tutto senza però “intervenire”. Ma non vorrei farti dire cose che non pensi. Piuttosto, quali sono state le prime iniziative a cui hai preso parte?

Il tuo è uno spunto lucido [sorride, ndr]. Per quanto riguarda le iniziative, ricordo con piacere la festa dei giovani di Forza Italia a Gaeta. È stata la prima occasione per conoscere il partito; erano presenti mille ragazzi da tutta Italia con cui ho avuto modo di parlare, confrontandomi su vari temi di attualità. Non ti dico poi l’emozione che ho provato nel cantare in coro l’inno Azzurra libertà. Sono cose che puoi solo vivere, difficili da raccontare. Inoltre ho partecipato all’evento nazionale di Paestum, dove ho avuto il piacere di incontrare Anna Maria Bernini, attuale ministro dell’università e della ricerca, una figura davvero preparata, competente e ammirevole.

Perché la tua scelta è caduta su Forza Italia?

La risposta è semplice. I giovani di Forza Italia, parlo per esperienza, si distinguono per la compattezza e l’inclusione che sono in grado di garantire a tutti. Non mi faccio problemi a dirlo: Forza Italia è il solo e unico partito delle Libertà.

Posso scriverlo?

Certo, ma “libertà” deve avere la maiuscola [ride, ndr]. Da quando sono in FI mi sento finalmente parte di un movimento giusto, egualitario e capace di difendere la meritocrazia e il sacrificio di chi ogni giorno dà voce ai suoi ideali e lavora duramente per difenderli. Forza Italia è il partito che riceve consensi tramite i fatti e non servendosi di tanti discorsi fasulli e poco credibili.

Hai parlato anche di Studenti per le Libertà. Quando e come nasce?

Posso parlarti della mia città. Da settembre, io e un gruppo di giovani dell’università di Pisa abbiamo dato vita a una nuova forza di questo movimento. Ci siamo rimboccati le maniche per garantire agli studenti la nostra presenza a 360 gradi nell’Ateneo, tenendo sempre le porte aperte a qualsiasi persona col desiderio di unirsi a noi o anche solo di dialogare.

SpL vuole essere il gruppo di riferimento per tutti coloro che scelgono di vivere da protagonisti l’università, per chi come noi vuole rendere ogni giorno l’istruzione più giusta e meritocratica; un luogo dove vengono premiati il sacrificio e la dedizione, un porto sicuro nel quale devono vigere i giusti valori quali il pluralismo delle idee, il confronto e la libera espressione democratica. Ovviamente, sempre nel rispetto delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

Sempre in tema di movimenti e associazioni, ti ispirano le idee dei Repubblicani?

Molto, direi. Sono entusiasta di aver scoperto la pagina Instagram e Facebook, oltre che il giornale MEGA. La trovo un’associazione molto interessante, ottima per garantire al suo pubblico un costante aggiornamento sui dibattiti politici e di attualità.

E qui arriva la domanda sui social. Tu quanto li usi per aggiornarti e fare politica? Più o meno dei tuoi coetanei?

Li uso cum grano salis. Dal mio punto punto di vista, l’approccio tramite social è utile ma deve essere il più responsabile possibile: è importante accertarsi delle fonti. Imbattendosi nelle ricerche via Internet è molto frequente incontrare un “mare” di fake news. C’è poi da dire che io reputo di gran lunga più efficace, umano e stimolante creare un dialogo con qualsiasi tipo di persona dal vivo. Comunicare e confrontarsi con i giovani faccia a faccia senza interferenze tecnologiche è più impattante ed è un’operazione necessaria, in particolare se vogliamo coinvolgere persone nella politica.

Capisco. Credi molto nell’associarsi, nel trovarsi, nel dialogare, nello scoprire i problemi concreti per trovare una voce comune. Ti ci ritrovi?

Al cento per cento. Dobbiamo guardarci di più negli occhi, altrimenti la Generazione Z corre il rischio di perdere la forza e la ricchezza che si trova nella socialità. È questa la linfa vitale della politica.

Articoli correlati

IN QUESTO ARTICOLO

Resta aggiornato!

Iscriviti alla newsletter