La mia passeggiata con Barroso: un potente serio, umile e senza scorta. Uno stile che fa impallidire i politici italiani malati di privilegi

Marco Reguzzoni, presidente dei Repubblicani, con l’ex premier portoghese José Barroso, al Romexpo di Bucarest

BUCAREST Il timido sole invernale di Bucarest illumina sia i nuovi grattacieli di vetro, sia i palazzoni imponenti retaggio di antiche dittature.

Oggi la Romania è a pieno titolo uno Stato europeo, con quelle radici latine che la rendono familiare. Qui l’Italiano è una lingua che capiscono meglio dell’inglese, nei taxi c’è solo musica italiana e spagnola.

Ma i taxi non possono arrivare davanti alla sede del congresso del Partito Popolare Europeo: le imponenti misure di sicurezza impongono una restrizione pazzesca.

Il nostro albergo è a 100 metri dall’ingresso, ma siamo costretti a percorrere due chilometri a piedi.

In una mattina fredda non è il massimo, ma con quaranta capi di Stato e di governo e qualche centinaia di ministri e parlamentari, così è e così deve essere.

L’occasione è però stavolta fortunata: percorro infatti i venti minuti a piedi a fianco di José Barroso, già primo ministro portoghese e per dieci anni presidente della Commissione europea.

Cammina solo, senza scorte e assistenti e chiacchiera con buonumore e affabilità non comuni negli uomini potenti. O forse non comuni nel nostro Paese, dove in tanti si credono potenti ma del potere hanno solo la prosopopea, i privilegi e le scorte che da noi non si negano a nessuno.

Barroso è un docente universitario e studioso del grande federalista Denis de Rougemont, l’inventore del “federalismo integrale”. Già solo per questo mi è simpatico. Magari non per tutte le sue posizioni politiche, per la sua vicinanza ai poteri della burocrazia e della finanza, ma sicuramente rappresenta una figura di spessore.

Perché, al di là della cronaca del congresso del più grande partito d’Europa, l’impressione è che qui ci sia gente seria, preparata e capace. Tanti giovani, tante donne e interventi rigorosamente in ottimo inglese.

Ma soprattutto donne e uomini che paiono disponibili, alla mano, concreti e senza fronzoli. Per affrontare le difficoltà del mondo moderno non basta. Ma è già un buon punto di partenza.

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