«Una sanità federale e il rilancio dei medici di base sono la strada per aggredire le liste di attesa». Ecco l’analisi di Reguzzoni (FI) nella sfida sulla salute

Carlo Lucchina e Marco Reguzzoni spingono per un sistema sanitario in cui responsabilità e spese siano ancor di più in carico alle regioni

«È arrivato il momento di prendere coraggio e organizzare una struttura federale della sanità. I soldi distribuiti a pioggia non portano nulla, è indispensabile responsabilizzare i territori sulla spesa. Solo in questo modo possiamo migliorare i servizi e tagliare le liste di attesa». Così Marco Reguzzoni, candidato indipendente per Forza Italia alle elezioni Europee nel collegio Nord Ovest, ospite della trasmissione “Aria Pulita” su Telecity.

Per Reguzzoni, «l’obiettivo dev’essere ispirarsi sempre a chi fa meglio di noi. Come la Lombardia è un’eccellenza in Italia rispetto ad altre Regioni, anche nel continente ci sono modelli di salute più efficienti che possiamo provare a copiare». La spinta federalista anche nel ramo della salute, rappresenta un concetto più volte ribadito anche da Carlo Lucchina, che per anni è stato direttore generale della Sanità proprio in Regione Lombardia

Secondo l’esponente forzista, il ragionamento da compiere per fare il salto di qualità è molto lineare: «Oggi è necessario trovare più risorse per la sanità pubblica. L’unico modo serio ed efficace per riuscirci è continuare ad agire sull’enorme debito pubblico, mettendo fine a una emorragia di fondi. Ricordiamoci che ogni anno spendiamo più in tassi di interesse destinati al sistema bancario che in sanità».

Infine, secondo Reguzzoni, «il futuro deve prevedere anche il rilancio della figura del medico di base, sottratto al ruolo di scribacchino di ricette e rimesso al centro dell’operatività, quale punto di riferimento per le famiglie che convivono con situazioni di cronicità».

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