Perseveranza premiata. Assieme al buon senso. Tutto ciò grazie anche al sostegno di centinaia di cittadini che hanno firmato la petizione con cui Marco Reguzzoni e l’Associazione politica “I Repubblicani” hanno chiesto al Comune di Milano di rinviare gli assurdi divieti alla circolazione che, per i Diesel Euro 6, erano ormai imminenti.
Nelle scorse ore il sindaco Beppe Sala si è trovato così costretto a fare retromarcia, rivedendo i propri errori di valutazione e firmando con la sua giunta una serie di rinvii che allontanano per il momento il pericolo. Senza quella battaglia, migliaia di cittadini avrebbero dovuto sostenere enormi e impreviste spese per cambiare la propria macchina privata. Il tutto per un’impuntatura ideologica.
«Si tratta di una novità che saluto con enorme soddisfazione, perché sarebbe stato assurdo imporre un blocco a mezzi comprati da pochi anni a fronte di un momento economico complicato», spiega Marco Reguzzoni. «La nostra petizione metteva in evidenza proprio la follia, anzi l’eco-follia nell’imporre che dall’autunno del 2025 i Diesel Euro 6 acquistati dopo il 2018 dovessero fermarsi ai limiti dell’Area B di Milano, beffando migliaia di lavoratori. Per fortuna abbiamo contribuito a sollevare un problema reale, costringendo Beppe Sala e i suoi assessori a fare marcia indietro, spostando l’introduzione del provvedimento di tre anni, esattamente al 31 settembre 2028».
A sostenere la battaglia dei Repubblicani, era stato anche Alessandro De Chirico, consigliere comunale e responsabile delle aree metropolitane per Forza Italia. Proprio lui aveva di recente presentato in aula una mozione che riprendeva proprio il testo della raccolta firme, condividendo le preoccupazioni legate a una forzatura di quel tipo. «Il ruolo di Forza Italia è stato decisivo – sottolinea lo stesso De Chirico – perché abbiamo scoperchiato un pentolone fatto di ideologie ambientaliste che si stanno rivelando fallimentari. Milano ha bisogno di riconquistare valore e piena vivibilità, recuperando terreno rispetto alle principali metropoli europee, di certo non si ottengono risultati con questi atteggiamenti. Per fortuna siamo riusciti ad evitare un disastro».
Nel provvedimento firmato da Palazzo Marino si è scelto di rinviare di un anno anche il divieto, ancor più imminente rispetto ai Diesel Euro 6, riguardante moto e ciclomotori Euro 2. «La decisione è maturata prendendo in considerazione, da una parte, il mutato contesto economico, la crescita dei prezzi nel mercato automotive e il relativo costo sociale per i cittadini e, dall’altra, i progressi nell’innovazione tecnologica che non hanno raggiunto i risultati previsti», recita la nota diffusa dall’amministrazione Sala che, come sottolinea Sebastiano Signò dei Repubblicani, «ha recepito completamente ciò che avevamo messo nero su bianco nel nostro appello dimostrando che, con il buon senso e le competenze, si possono modificare situazioni che sembrano cristallizzate a causa dell’ideologia e portare a casa risultati concreti nell’interesse dei cittadini».