Il tour orobico di Reguzzoni (FI) finisce con un impegno: «Difenderò le imprese bergamasche e, con il Mondiale di ciclismo, porterò le risorse per finire Pedemontana»

«Bergamo e la sua provincia rappresentano una delle realtà produttive più importanti d’Europa: per l’industria, per i prodotti locali e per l’agricoltura. Ma oggi molte di queste filiere sono sotto attacco della concorrenza sleale portata da Cina, India, Turchia e tanti altri e noi non lo dobbiamo più permettere». È la battaglia contro questi nemici l’impegno preso da Marco Reguzzoni, presidente dei Repubblicani e candidato di Forza Italia alle elezioni Europee, durante il suo tour di fra San Pellegrino Terme e Bergamo.

«A Bruxelles – spiega – battaglierò per introdurre dazi contro chi non rispetta le norme e farò approvare un regolamento europeo che garantisca l’etichetta Made in Italy dagli abusi. In Italia esiste una legge sull’etichettatura tessile che porta il mio nome, la Reguzzoni-Versace; dunque, voglio estenderne i principi a tutta l’UE per un intervento che la renda applicabile ovunque e valga per tutte le industrie, dalla meccanica all’agroalimentare»

La visita in terra orobica è stata propizia anche per parlare di sport, tra una foto con l’installazione dedicata all’Atalanta e il nuovo lancio del progetto per portare i Mondiali di ciclismo in città, possibilmente nel 2029: «Come ho fatto a Varese nel 2008, da presidente del comitato promotore, oggi voglio ripetere l’operazione anche qui. So bene cosa serve e come muovermi per centrare il risultato. Portare una manifestazione del genere, significa oltretutto ottenere enormi investimenti nelle infrastrutture e realizzare un’operazione gigantesca di marketing territoriale, per dare valore anche al turismo».

Nel dettaglio, precisa Reguzzoni, «a livello di opere stradali, miglioreremmo il collegamento fra le valli bergamasche e potremmo finalmente completare quella Pedemontana che permetterebbe ai cittadini del territorio di non affollare più le tangenziali milanesi».

Un pensiero, infine, anche sullo scalo di Orio al Serio: «È un aeroporto che è cresciuto tanto nell’ultimo periodo ma, inserito in un contesto di sistema aeroportuale del Nord, potrebbe esprimere un potenziale ben maggiore».

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