J.D. Vance, le controversie dell’Hillbilly in corsa alle presidenziali

JD Vance Facebook

Nelle scorse settimane, tra una storia sui social affianco a The Donald e un servizio al TG, abbiamo avuto tutti modo di conoscere il primo supporter di Trump. Candidato con i Rossi, il giovane senatore repubblicano J.D. Vance è senza dubbio un personaggio ambiguo. Laureato a Yale, porta il nome di un grande scrittore (J.D.), ha pubblicato un best-seller nel 2016 dal titolo “Hillbilly elegy” – ossia Elegia dell’uomo rurale – e si sta rendendo protagonista, grazie a svariate controversie, della campagna elettorale in ticket con il Tycoon. L’ultima sua squillante provocazione risale a pochi giorni fa. A un comizio, Vance si è lasciato scappare un commento poco lusinghiero nei confronti delle donne vicine ai Dem. Secondo lui, queste sarebbero delle “gattare infelici”. Una definizione che ha scatenato da una parte l’ira degli oppositori (ai quali si è aggiunta anche l’attrice Jennifer Aniston), dall’altra l’ironia di alcune supporter di Kamala Harris che ne hanno approfittato per lanciare un brand: Cat ladies for Kamala. E quindi magliette, tazze e gadget a go-go con un gatto a tinte USA.

Un altro episodio ha poi spostato i riflettori sul senatore repubblicano. Da quando Vance ha iniziato a distinguersi per posizioni fortemente antiabortiste e transfobiche, una sua amica transgender ha deciso di rendere pubbliche alcune conversazioni avute con lui diversi anni fa. In queste, Vance si dimostrava molto critico nei confronti di Trump e piuttosto sensibile alla causa LGBTQ+. Un repubblicano liberale e di vedute piuttosto innovative, quindi.

Ora si vocifera che il Tycoon voglia cambiare il suo numero due. Sembra difficile. Ma viene da chiedersi come abbia fatto J.D. Vance a passare da posizioni moderate e in linea con le idee più popolari del Grand Old Party a una linea da conservatore incallito quale oggi appare.

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