Milton, l’uragano che potrebbe sconquassare le elezioni USA

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Non è una metafora e nemmeno un gioco di parole: sulle coste della Florida si è appena abbattuto un uragano di categoria 5, con venti che vanno per i trecento chilometri orari. Questa contingenza naturale potrebbe risultare, per le elezioni che avverranno tra neanche un mese, un fattore di imprevisto. Il governo federale si trova ora sotto pressione; caso vuole, infatti, che la risposta all’emergenza debba essere tempestiva proprio in questo momento decisivo, con tutti i riflettori (non solo repubblicani) puntati addosso. Biden e Harris sono chiamati a tenere il controllo della situazione e la fiducia dell’elettorato. Per farcela, è stato addirittura rimandato il vertice di Ramstein con i paesi che sostengono l’Ucraina.

Non sarebbe questa la prima volta in cui la gestione di disastri naturali può rivelarsi una prova politica decisiva. Basti pensare all’uragano Sandy nel 2012, quando la pronta risposta del governo aiutò Obama a rinsaldare il suo consenso. C’è poi un altro punto interessante. Le regioni più colpite dall’uragano sono tra le roccaforti repubblicane, in particolare Florida e North Carolina. Significa che l’affluenza elettorale, soprattutto nelle aree colpite, potrebbe calare; senza contare la difficoltà tecnica del voto, con persone sfollate che avranno difficoltà a recarsi alle urne nel proprio distretto.

Bisogna ancora capire quali saranno le città più influenzate dal cataclisma, ma si prevede che a rimetterci sarà proprio il GOP trumpiano, che nel frattempo ha già sollevato un suo contro-uragano pronto a scalfire le presunte inefficienze dei Dem di fronte all’emergenza.

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