La mattina di lunedì 17 febbraio, nella sede dei giovani di Milano, si è tenuta una conferenza stampa organizzata da Forza Italia per trattare di alcuni temi del presente e del futuro. Alla presenza di Matteo Perego, Filippo De Bellis, Stefano De Caro, Giulio Gallera e Alessandro Sorte, che ha ribadito la necessità di Milano di cercare “un profilo moderato per la futura candidatura a sindaco, in sintonia con la città”, è intervenuto anche il presidente dei Repubblicani Marco Reguzzoni. Partendo dalle parole di Sorte, e dal suo invito ai cittadini a interessarsi di un tema concreto come la sicurezza, Reguzzoni ha affermato che “La sicurezza è un tema prioritario in città, ma il sindaco e la giunta sono immobili e si sentono solo slogan. Per noi è necessario un piano sicurezza incentrato sul rinforzo della rete pubblica e sulla riforma della giustizia. Perciò, proponiamo sette proposte chiare e realizzabili. Per una città sicura non servono slogan ma un programma serio, liberale, federalista e realizzabile, in linea con il Patto per la sicurezza europea del PPE.”
Il leader dei Repubblicani ha poi proseguito illustrando – insieme agli altri membri di FI – le sette proposte di partito sul tema sicurezza. Tutte coerenti con la linea federalista della sua associazione e con le proposte passate già abbozzate dallo stesso. Si è parlato di daspo dai mezzi pubblici, di modifica del codice di procedura penale e di illuminazione pubblica (con nuove colonnine di Sos per le emergenze). Ha trovato spazio anche l’associazionismo, con l’obiettivo di salvare i giovani da un destino già segnato in carcere e reindirizzarli a dei lavori socialmente utili. Ma anche idee per rinforzare fisicamente il presidio del territorio, dando compiti di controllo alle associazioni di cittadini come i City Angels. E infine – per guardare anche alla rigenerazione urbana – si è distinta la proposta di costruire un nuovo carcere al posto di San Vittore, struttura obsoleta e insufficiente. Così facendo si libererebbe uno spazio centrale che potrebbe rinascere, perché no, sul modello CityLife.