MEGA finisce anche al Tg4, I Repubblicani: “L’idea è grandiosa, ma è tutta nostra”

Elon Musk si è sempre distinto per trovate che fanno discutere e provocazioni caustiche. Negli ultimi tempi, però, sembra che si stia dando da fare ancora di più. In occasione del suo intervento al Capitol One di Washington, si è scatenato con un monologo per poi congedarsi dalla folla con il braccio teso, gesto che ha generato una tempesta di commenti social e discussioni da “sesso degli angeli” nei talk show di mezzo mondo. In Italia questa è la classica notizia che viene usata sia a destra che a sinistra per fare show e rafforzare l’identità politica di influencer pavoni e apprendisti ciceroni, perdendo come al solito di vista le questioni serie. E infatti è andata proprio così.

In confronto a queste strategiche mosse d’immagine, la proposta di Musk di creare un movimento politico MEGA (Make Europe Great Again) è moderata all’ennesima potenza.

Diversi leader politici si sono espressi a proposito del nuovo movimento MEGA, da Matteo Salvini, che ha già incontrato il magnate di Tesla e gli ha confermato il suo appoggio, ad Antonio Tajani, che da “europeista” convinto si è detto distante da certe posizioni sovraniste dei filo-Musk.


Ma la vera questione è un’altra, ed è relativa al marchio MEGA. Il presidente dei Repubblicani Marco Reguzzoni è intervenuto a tal riguardo ai microfoni del Tg4, ribadendo che “MEGA è un’idea originale, ma è nata con la nostra associazione. L’abbiamo registrata da tempo e l’abbiamo usata anche alle europee. C’è addirittura un nostro giornale online che si chiama così ed è attivo da un anno e mezzo.”


Reguzzoni ha poi spiegato le origini del nome, chiarendone le intenzioni e il programma. “MEGA vuole riportare in Europa la ricchezza delle nazioni e la produzione industriale. Siamo quelli di Adam Smith, della cultura europea e della coesione, nulla a che fare con l’isolazionismo. Il nostro giornale e la nostra associazione vogliono riportare in alto questi valori: la produzione, il federalismo, il lavoro e l’Europa unita. Strano che si appropri di questo motto chi l’Europa non la vuole.”

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