Antonino Centorrino, candidato sindaco, “Uniti per Arcisate” si è appena presentata. È stato facile dar vita a questa lista?
Più che facile. UpA è una lista composta da 12 persone di valore che sono molto legate al paese di Arcisate. Ha origine principalmente da quella presentata l’anno scorso alle precedenti comunali. Siamo partiti dai quattro consiglieri di minoranza eletti nella vecchia amministrazione; quattro persone che nonostante la pesante sconfitta sono rimaste vicine ai consiglieri eletti, hanno partecipato ai consigli, hanno portato il loro contributo e hanno sostenuto i consiglieri che sedevano in Consiglio comunale. Gli altri, poi, sono persone che conosco da anni a cui sono a vario titolo molto legato. Si tratta di individui con grandissima esperienza e un forte legame col nostro territorio, impegnate anche nel mondo del volontariato. Alla fine è nata una lista civica con tante anime che non guarda né a destra né al centro né a sinistra, ma avanti.
E lei? Come ha deciso di tornare ad amministrare?
L’anno scorso, dopo venticinque anni, non mi sono ricandidato, ma adesso ho accettato perché sento che posso dare ancora qualcosa al mio paese.
La sua esperienza come amministratore locale è più che ventennale. In che modo ha cercato di lasciare il segno in passato e come ha intenzione di impostare il lavoro in futuro?
Sono entrato per la prima volta in consiglio comunale nel 1999, con l’amministrazione Gariboldi. I primi anni mi sono serviti a comprendere il funzionamento della “macchina”; l’amministrazione è il braccio che con la giunta e il consiglio si occupa di tutto. Nei primi 5 anni ho fatto il consigliere di maggioranza. Nel 2004, in seguito ai buoni risultati del primo quinquennio, sono stato rieletto e dopo due anni sono diventato assessore alla Cultura e alle Attività Produttive. Tra le tante cose fatte, in quegli anni mi sono occupato del trasferimento della sede del mercato locale, il più importante della Valceresio che mi ha impegnato, vista la numerosità dei banchi interessati allo spostamento, per quasi due anni. Ai dieci anni intensi con Gariboldi ne sono seguiti altrettanti con Angelo Pierobon. Nel 2009 sono tornato a fare il consigliere di maggioranza. Ho sempre dato una mano col bilancio, l’ambito che conosco meglio. Nel secondo mandato Pierobon mi è stata data la delega di assessore al bilancio e alle attività produttive. La mia “comfort zone”, diciamo: sono un ragioniere, un uomo di conti. Lavoro da più di quarant’anni all’Associazione commercianti di Varese e sono stato per 30 anni Direttore dei servizi fiscali. Infine dal 2019 al 2024 sono stato consigliere comunale di minoranza.
In una nota stampa, la tua lista ha detto che Arcisate ha bisogno di un’amministrazione che sappia rimettere in moto la macchina comunale ponendo al servizio dei cittadini funzionari e professionisti di ogni settore. Crede che nella politica locale l’interesse comune sia più importante delle questioni “politiche”?
Sì, totalmente. La politica nel senso stretto del termine deve restare fuori dalle amministrazioni locali. Noi facciamo gli amministratori, non facciamo i politici di professione. Non è facile, ma bisogna andare in quella direzione.
Un tema su tutti: quello della sicurezza. Passeggiare ad Arcisate è meno sicuro di dieci anni fa? Ci sono delle zone più a rischio di altre?
Qualcosa sta cambiando dappertutto. La gente ha più paura e si sente meno sicura di dieci anni fa e ha ragione perché come accade in tutta Italia le cose stanno peggiorando. Perciò, in continuità con il lavoro della precedente amministrazione Cavalluzzi, la sicurezza sarà una delle priorità della nostra amministrazione.