Cina senza più limiti: ora spopola un’intelligenza artificiale che promette di far parlare con i defunti

Foto Pexels

Nella logica per cui tutto fa business, si arriva anche a questo: in Cina è stata messa a punto un’intelligenza artificiale che consente di parlare con i morti. Proprio così: alcune aziende si offrono per realizzare un avatar del “caro estinto”, consentendo al cliente addolorato di scambiare quattro parole con un ologramma che ha le sembianze, le movenze, la voce e – almeno in piccola parte – il modo di ragionare e gli interessi del parente o dell’amico che non c’è più.

Una notizia, questa, che ha una forte rilevanza politica, dal momento che la spinta forsennata verso un futuro sempre più spregiudicato, mette in evidenza questioni di etica che vanno affrontate con la stessa urgenza ed emergenza che riguarda l’assalto economico in atto da anni. L’intelligenza artificiale, oggetto di tanti momenti di dibattito (come il recente EconomixLab a Gallarate), non solo offre enormi potenzialità da sfruttare ma presta il fianco a distorsioni nel suo utilizzo che vanno in contrasto con i valori fondanti della civiltà occidentale.

La Cina ha ormai condizionando i mercati a suon di concorrenza sleale, con sfruttamento delle persone e devastazioni ambientali. Ora, la nuova frontiera è incidere ancor più sui bisogni, sfruttando il dolore. La piattaforma Tik Tok, con i suoi contenuti incontrollabili e spesso pericolosi (per i modelli presentati e il rischio di emulazione), è stata l’avamposto di una conquista di potere attraverso un algoritmo che in Cina è vietato.

Il passo successivo è così la cosiddetta resurrezione digitale. Si consegna qualche video del defunto, in modo che l’AI possa riprodurne volto, postura e voce, poi si svolgono interviste ad amici e parenti per rendere il robot il più aderente possibile all’originale in fatto di argomenti, sensibilità e ricordi. A quel punto si può provare a parlare con chi non c’è più.

L’idea non era in verità sorta nel paese del Dragone. Un prototipo era stato brevettato dai sudcoreani, poi dai russi, dai giapponesi e pure dai californiani. Però sono i cinesi che lo hanno perfezionato e reso un business, secondo il loro stile, cioè, copiando l’intuizione, adattandola, rendendola accessibile a basso costo e trasformandola in una macchina da soldi in mercati – come quello europeo – in cui non esiste un governo forte e autorevole che sappia porre un limite anche a livello etico.

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