Giovani italiani senza impiego: percentuale vertiginosa

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Leggendo i dati OCSE del 2023, c’è un dato che salta subito all’occhio: l’Italia è al quinto posto per percentuale di ragazzi disoccupati. A pari merito troviamo la Cina, col suo 23,1%. Un numero decisamente alto, se confrontato col 6,1% della Germania e il 7,4% dell’Irlanda. Tra le nazioni europee, solo la Grecia e la Spagna fanno peggio, rispettivamente col 23,6% e il 27,4%.

Se si aggiunge l’aggravante del genere, la situazione è anche peggiore. In quasi tutti i paesi OCSE, infatti, legiovani donne hanno un tasso di disoccupazione più alto rispetto ai giovani uomini. Un dato che rimane stabile tra le diverse fasce di età.

La situazione è precipitata dopo la Pandemia, le guerre e la crisi energetica; i giovani che si stavano affacciando al mondo del lavoro, proprio in questo periodo, si sono trovati le ali tarpate dalle contingenze storiche. Anche la Cina, Paese storicamente forte, ha subito un rallentamento economico tanto gravoso da raddoppiare la percentuale di giovani senza impiego.

E mentre aumentano i NEET, ragazzi che non lavorano e non si formano, si alza sempre di più l’età media di uscita di casa, che per i giovani italiani avviene intorno ai 30 anni.

Migliorare l’offerta lavorativa e attuare politiche che li favoriscano, è chiaro, deve essere una priorità nel futuro prossimo.

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