Una crescita del fatturato continua e impressionante, grazie alla progettazione e alla realizzazione di opere ingegneristiche ad alto contenuto tecnologico. Eppure, anche una realtà d’eccellenza come Techbau si scontra con la lentezza della macchina pubblica.
«In un mondo che cambia velocemente, in cui ci viene chiesto di investire nella direzione della sostenibilità e in cui noi vogliamo assolutamente farlo, capita che ci dicano che bisogna aspettare anche tre o quattro anni per allacciare un semplice impianto fotovoltaico», ha spiegato Andrea Marchiori, amministratore delegato dell’azienda, nella recente convention dei Repubblicani a Milano.
La sua riflessione si è soffermata su due aspetti della proposta politica elaborata da Marco Reguzzoni: «I contenuti chiave per noi imprenditori sono libero mercato e libera concorrenza. In questo momento lo Stato ci impone però limiti che sono enormi se si vogliono raggiungere questi obiettivi, sia sul fronte burocratico, sia nel funzionamento stesso della sua struttura. Noi possiamo mettere tutte le tecnologie e le certificazioni possibili, ma poi serve che le opportunità siano accessibili. Invece, così non è».
«La logica di tagliare i costi dello Stato – ha aggiunto Andrea Marchiori – molto spesso non ha intaccato gli sprechi, ma solo ridotto l’ossatura che deve fornire i servizi, inceppando la macchina. La politica è ora l’unica che può intervenire. Non ci sono alternative, abbiamo bisogno di politici che sappiano cosa fare e agiscano nel concreto. Nel mondo competitivo di oggi, l’immediatezza è tutto. Io, come molti altri imprenditori e come lo stesso Reguzzoni, sono affetto da una malattia che si chiama pragmatismo. A questo punto, al di là dei proclami, servono scelte piccole ma concrete, che producano effetti in tempi brevi».