Pienone a Saronno per il Vento di cambiamento: «Solo in Europa possiamo combattere la concorrenza sleale, gestire l’immigrazione e provare a fermare le guerre»

Mariassunta Miglino ha intervistato Marco Reguzzoni a Villa Gianetti di Saronno

Approfondimento e confronto hanno conquistato anche Villa Gianetti, a Saronno, dove Marco Reguzzoni ha portato il suo “Vento di cambiamento”, davanti a una sala gremitissima.

È stata così un’altra serata di riflessioni politiche di alto livello quella che il presidente dell’Associazione “I Repubblicani” e candidato (come indipendente) per Forza Italia alle prossime elezioni Europee ha voluto organizzare per dialogare in modo aperto e costruttivo sui contenuti del suo libro.

In particolare, Reguzzoni ha ribadito più volte «l’aumentata importanza dell’Europa nel determinare il nostro futuro». La sua scelta di scendere in campo «è proprio legata – ha detto – al fatto di essere consapevole che è a Bruxelles e Strasburgo che bisogna incidere, per tutta una serie di ragioni economiche e politiche che hanno spostato molte decisioni su quei tavoli. È un dato di fatto, una realtà imprescindibile, da cui non si può tornare indietro. Senza accettare questa partita, senza prepararsi per affrontare i vari argomenti a quei piani e senza essere parte della maggioranza nel Partito Popolare Europeo, non si va da nessuna parte».

Un concetto, questo, ribadito a più riprese: «Senza Europa non si può provare a fermare la concorrenza sleale, né gestire l’immigrazione o avere l’autorevolezza per far sentire la propria voce sulle guerre che si combattono ai nostri confini».

Mariassunta Miglino ha fatto da moderatrice e ha incalzato Reguzzoni con una serie di puntuali domande, sottolineando in particolare i passaggi del libro «in cui emerge una grande verità, ovvero che finanza e tecnocrazia prendono spesso il sopravvento nelle grandi decisioni rispetto a politici che si dimostrano inadeguati ad affrontare i temi chiave».

Il presidente dei Repubblicani ha più volte evidenziato la propria voglia di tornare in politica dopo un’assenza decennale dalle istituzioni: «Il mio distacco prese forma nel 2012, quando un governo eletto dai cittadini, guidato da Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che non aveva mai subito un voto di sfiducia parlamentare, fu costretto a dimettersi attraverso una campagna giudiziaria e mediatica senza precedenti. Una delusione totale, con l’inizio di un lungo periodo di governi che non godevano del sostegno elettorale. Ma le nuove generazioni non possono essere più lasciate in balia di burocrati e lobby finanziarie. Serve agire, e in fretta, facendo appunto soffiare un vento di cambiamento».

Tutto ciò con un progetto politico ben chiaro: «Al di là dell’esito di una singola elezione – ha chiosato Reguzzoni – il percorso complessivo deve portare a ricreare un movimento popolare di massa che abbia la forza di ridare valore alla politica. Il limite dei partiti di oggi è quello di dipendere completamente dal loro leader e non dalle idee che stanno alla base del programma».

A intervenire durante la serata è stato anche Rienzo Azzi, già consigliere regionale, assessore in Provincia di Varese e nella sua città Saronno, il quale ha ricordato gli anni di lavoro con un personaggio dinamico e oltremodo concreto come Marco Reguzzoni, a quei tempi presidente di Villa Recalcati.

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