Ciclismo, il doppio progetto Mondiale fra Varese e Bergamo: «Con questo binomio eccellente, possiamo convincere l’UCI e trovare tanti sponsor»

Il progetto mondiale sta prendendo corpo. Anzi, l’impegno di Marco Reguzzoni, presidente dell’Associazione “I Repubblicani” e candidato di Forza Italia alle Europee, è quello di proporre una doppia rassegna iridata di ciclismo in Lombardia da qui ai prossimi dieci anni. Sono Varese e Bergamo le due città messe al centro di un’iniziativa che ha già raccolto grandi consensi sia a livello istituzionale che imprenditoriale.

«Proprio così: il mio progetto è costituire un comitato promotore che chieda all’UCI, la federazione internazionale del ciclismo, di mettere in agenda due edizioni nel periodo che va dal 2029 al 2034», dice Reguzzoni, che ha annunciato nei giorni scorsi il proprio impegno nelle due città.

«Io non faccio boutade, non parlo tanto per farlo – insiste – ma presento proposte che hanno le gambe per camminare. Ho già portato i Mondiali a Varese nel 2008 da presidente della Provincia e presidente del comitato promotore e so come funziona. Oggi, a ben guardare, è ancora più difficile e costoso di allora, ma è proprio unendo le forze che possiamo riuscirci, facendo una progettazione di ampio respiro».

Varese e Bergamo andranno dunque a presentare le loro candidature in una proposta simbiotica. «Nel 2008 – prosegue Reguzzoni – l’elemento decisivo per battere la concorrenza fu quello di presentarsi davanti all’UCI non con la fidejussione del 20%, ma con l’intera somma richiesta dagli organizzatori per aggiudicarsi la manifestazione. Lo stesso dobbiamo fare anche in questo caso, anche se le spese sono lievitate, e possiamo riuscirci solo facendo rete fra i territori».

Non a caso, il candidato di Forza Italia alle Europee ha già raccolto la disponibilità a mettersi in gioco di alcuni investitori privati vicini al mondo del ciclismo e in rappresentanza delle due città: da un lato Eolo, che è un nome conosciuto nei circuiti professionistici, dall’altro Sitip, azienda tessile di Cene che ha prodotto il tessuto per la maglia rosa del Giro.

«Non sto facendo un’ipotesi – conclude Reguzzoni – ma sto prendendo l’impegno per cui in Europa metterò tutto me stesso per promuovere questa doppia occasione sportiva, che richiede un grande sforzo ma le cui ricadute sarebbero enormi dal punto di vista economico e infrastrutturale. Si può fare, ma è proprio perché giocheremo una doppia partita su Varese e Bergamo, valorizzando il sistema Lombardia nell’arco del quinquennio 2029-2034, che le possibilità di riuscita sono molto più alte. Con due Mondiali in discussione, avremo maggior potere contrattuale con l’UCI (perché il rapporto con questo ente si può immaginare come quello di chi va in un concessionario per comprare una macchina oppure per acquistarne due, ottenendo maggiori sconti) e una capacità attrattiva di grandi sponsor certamente amplificata».

Reguzzoni, insomma, è determinato: «Io non parlo mai a vanvera. Ho sempre mantenuto le mie promesse e vedrete che anche questa la manterrò, costruendo un comitato promotore ampio, serio e determinato per cercare di centrare questo doppio obiettivo dei Mondiali di ciclismo».

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