Tra una frecciatina e l’altra, continua ormai da settimane la lotta libera tra Donald Trump e Kamala Harris. La campagna elettorale – lo ammettiamo – ha il suo fascino da film di Rocky. Non ci sono dubbi: le dichiarazioni degli uffici stampa, i tweet maligni, le frecciatine… tutti input elettrizzanti. Qualcosa però non torna. Sarà l’aria del voto che incombe, sarà il dibattito che domani (martedì 10 settembre) i due candidati affronteranno in diretta da David Muir e Linsey Davis di ABC, ma oltreoceano la concentrazione degli elettori americani pare obnubilata, lontanissima dalle guerre e dalla crisi che l’occidente sta attraversando. Gli occhi sono solo per la sfida che ci dirà di che morte morire: Tycoon o Kamala.
“La democratica e il repubblicano” riporta l’Ansa, “hanno intensificato la preparazione con i loro rispettivi staff ad affrontare le domande dei giornalisti, il giudizio del pubblico e gli attacchi dell’avversario.”
Inoltre “La posta in gioco è altissima soprattutto per la democratica se è vero, come ha rilevato l’ultimo sondaggio del New York Times/Siena College, che il 28% di elettori indecisi pensa di non conoscerla abbastanza e di avere bisogno di saperne di più su di lei.”
È ufficiale, allora. Quello di domani sarà un face-to-face decisivo per le presidenziali. E in prima fila, l’Europa seguirà ogni mossa dei due contendenti con la stessa concentrazione dell’America.