Sondaggio: la democrazia resta un pilastro, ma fra i giovani sta perdendo appeal

Foto Lukas/Pexels

Nel mondo, la democrazia resta un valore assoluto e riconosciuto dalla stragrande maggioranza delle persone. Lo conferma l’ultimo report dell’Open Society Barometer, incaricato annualmente di fotografare sensazioni e preoccupazioni rispetto alle grandi sfide civili, ambientali e politiche che attendono l’intero pianeta.

Ebbene, nel sondaggio del 2023  – realizzato in 30 Paesi di tutti i continenti – l’86% degli intervistati ha confermato di volere vivere in democrazia, a prescindere da tutte le imperfezioni che essa possa avere. Nonostante ciò, continua però a crescere la quota di chi ritiene che uno stile di governo più autoritario, slegato da stringenti vincoli di controllo e dipendenza dai parlamenti eletti, possa invece risultare più efficace per ottenere i risultati necessari.

Non solo: la percentuale di coloro che ravvisano la possibilità di ottenere più benefici quando chi governa ha le mani maggiormente libere, senza l’assillo di inseguire il consenso elettorale, è maggiore fra le nuove generazioni. Lo sottolinea in un’analisi puntuale dei dati aAgenPress.it, evidenziando come la quota di chi ritiene che un leader che non si preoccupa del parlamento o del voto sia agevolato nel governare in maniera produttiva, tocca il 26% nella fascia degli over 56, il 32% fra gli adulti e il 35% fra gli under 35. Più scende l’età, più scende la fiducia nell’efficacia della democrazia, correndo di pari passo con la disaffezione per la politica.

D’altronde non è un caso che anche in Svizzera, nel recente Monitoraggio della democrazia 2023 realizzato da Gfs.Bern con Pro Futuris, fra gli elementi rilevanti emersi dalle risposte date dai 6mila intervistati, il più preoccupante riguarda la diffusa sensazione (che appartiene al 45% dei cittadini) che la qualità della politica elvetica sia destinata a peggiorare nel tempo. Ciò emerge sebbene resti alto il gradimento per il livello di partecipazione democratica (85%) così come per i benefici offerti dalla politica federale elvetica (71%). Il timore diffuso, semmai, riguarda la capacità dei politici di dare risposte valide alle grandi sfide che si prospettano all’orizzonte.

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