Fabio Lunghi aderisce ai Repubblicani: «Sistema appiattito e sordo, è tempo di mettersi in gioco»

Imprenditore nel campo dell’informatica, Fabio Lunghi – 59 anni, di Gallarate – è stato per un quinquennio presidente della Camera di commercio di Varese, rimanendo in carica sino a gennaio del 2023. Lunghi ha lunghi trascorsi in campo associativo: è stato per due volte presidente italiano di JCI (Junior Chamber International), nonché fondatore e primo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Uniascom, nel 2001. All’interno della CCIAA di Varese è entrato invece come consigliere nel 2007, come componente della giunta camerale nel 2012 e come presidente del consorzio turistico dal 2014 a inizio 2018, prima di assumere la massima carica dell’ente a partire dal 2018. Dopo aver dialogato per anni con il mondo politico, ora ha deciso di esporsi in prima persona. Ecco una nota che ha redatto lui stesso per spiegare i motivi dell’adesione all’Associazione “I Repubblicani”.

«Se mi si chiede quale sia il motivo che mi spinge a entrare nell’associazione “I Repubblicani”, non fatico certo a spiegarlo.

La famiglia prima e il mio percorso personale e professionale poi, hanno contribuito alla mia formazione, prima di tutto come uomo, poi come imprenditore e come persona impegnata nell’associazionismo di categoria. Percorso che mi ha portato a diventare Presidente della CCIAA di Varese (ovvero la Camera di commercio) nel quinquennio dal 2018 al 2023.

Le esperienze maturate nell’azienda di famiglia prima e a livello istituzionale poi, mi hanno formato e aiutato a comprendere bene quali sono i fondamenti della nostra società e quali sono le priorità che oggi devono certamente essere perseguite, per portare il nostro Paese fuori da una situazione di “permacrisi”, alla quale non ci si deve abituare.

Credo fortemente nei principi liberali, credo che quanto è successo negli ultimi vent’anni abbia chiaramente evidenziato gli enormi limiti dell’attuale sistema dei partiti, appiattito su vecchi schemi che non lasciano spazio all’innovazione, un sistema che si arrocca sul suo essere impermeabile al cambiamento e all’ascolto delle esigenze di chi, tutti i giorni, si alza sapendo che dovrà guadagnarsi da vivere.

Credo che sia quindi giunto il momento di valorizzare le competenze, di aggregare persone valide, con principi sani e conoscenze, di mettere le persone giuste nel posto giusto, di lavorare per dare un futuro migliore al Paese e ai nostri figli.

Credo sia il momento di mettersi in gioco.

Nella presentazione che mi è stata fatta dell’associazione “I Repubblicani”, ho trovato esattamente questi valori e questo grande desiderio di mettersi in gioco per cambiare in meglio le cose, con alla base i principi del liberismo, del federalismo e con la consapevolezza che questa Europa, chiaramente imprescindibile, va certamente cambiata».

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